Droni dell’Esercito per i controlli del ponte pasquale

Droni dell’esercito sui cieli di Verona.
L’annuncio lo ha dato in tutta tranquillità il sindaco nella diretta giornaliera con cui dà aggiornamenti sulla gestione locale dell’emergenza Coronavirus.
Se nei giorni scorsi era già stato visto almeno un drone il centro storico manovrato da personale della Polizia di Stato e si sapeva dell’imminente utilizzo di droni da parte della Polizia Locale di Legnago nella provincia, per il ponte pasquale saranno impiegati ben tre droni (in modo da consentire la loro “turnazione” per la ricarica a terra).
Un operazione che avviene all’interno dell’Operazione Strade Sicure (da anni in corso in città), con a guidare gli apparecchi a distanza militari del Reggimento Cordenons di Frosinone e personale della Questura di Verona.
I droni potranno essere impiegati anche di notte e serviranno a dirigere le pattuglie “laddove dovessero registrarsi situazioni o comportamenti non in linea con quanto previsto dai provvedimenti per il contenimento del virus”,a detta del sindaco.
Cioè principalmente per andare a multare chi si fa una passeggiata all’aperto in una Verona deserta come non mai, non certo gli assembramenti legali in fabbriche e magazzini, tenuti forzatamente aperti anche di fronte a proteste e scioperi.
Un’iniziativa per il ponte pasquale ma che facilmente non si limiterà a questi due giorni, come tanti “strappi alla regola” democratica non si ricuciranno finita la “fase uno” di questa emergenza.
Del resto anche l’autorizzazione dell’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) ai voli dei droni della Polizia Locale dei comuni italiani inizialmente prevista fino al 3 aprile è stata già prorogata fino al 28 aprile.
Dicono che è una guerra, ma siamo sicuri di sapere chi sia il nemico e sopratutto di non trovarci noi nel mirino?

Drone “Bramor” impiegato in Afghanistan da militari del reggimento Cordenons, lo stesso che li utilizza adesso a Verona.
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