SIPROIMI in ZAI: tra sovraesposizione al contagio e razzismo

Casi di Covid19 al centro SIPROIMI di via Torricelli in ZAI (la Zona Agricolo Industriale di Verona).
La notizia è stata riportata con enfasi in prima pagina all’edizione del 15 aprile del quotidiano L’Arena, che è preoccupato di sottolineare come camionette antisommossa di polizia e carabinieri si stiano avvicendando davanti alla struttura per impedire spostamenti degli “ospiti” e sorvegliare quella che il giornale non si fa scrupoli a bollare come “polveriera migranti”, ben sapendo di soffiare così su una polveriera ben più reale, quella del razzismo che a Verona muove tanti voti.

L’Hotel Monaco fa parte del Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati (SIPROIMI), istituito dopo la soppressione del sistema SPRAR che si occupava dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
Chi si preoccupa di strumentalizzare questa notizia per vomitare la propria propaganda razzista trita e ritrita, evita accuratamente di far notare due aspetti lampanti di questa vicenda.
Innanzitutto che in questa e in altre strutture sono costretti ad “assembrarsi” in spazi ristretti decine di persone, rendendo più facile il contagio.
Per questo motivo sono più esposte le strutture dove lo Stato ammassa decine o centinaia di persone: carceri, residenze psichiatriche e appunto centri per immigrati (sia del circuito dell’espulsione che di quello dell’accoglienza).
In secondo luogo se come riportato dai giornali in tanti “ospiti” del SIPROIMI di via Torricelli hanno continuato a lavorare nell’ultimo mese abbiamo un’altra conferma di come siano più esposti al contagio coloro su cui pende il ricatto del salario, ancora più pressante in questo periodo (o stai a casa senza soldi o lavori rischiando di contagiarti).
Tra l’altro sempre in ZAI si trova buona parte della logistica veronese, tra cui la GLS che ha continuato a far lavorare i dipendenti in sub-appalto (per lo più immigrati) nonostante le proteste.

A pagare di più questa crisi sono le persone che già da prima pagavano la normalità della società in cui viviamo.
Il razzismo è una cortina fumogena per non farci vedere questa banale verità.

 

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